Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 4 luglio 2007 Alla fine Jurka è stata catturata, ma speriamo che possa riprendere in fretta la via dei boschi, lì dove è il suo regno di animale libero e selvaggio. Un orso non può far comodo quando attira i turisti o serve per vendere magliette o panini e risultare oltremodo scomodo quando…“fa l’orso”. La cattura dell’orsa definita “ribelle” è dunque un atto che non condividiamo, così come non condividiamo lo spettacolo mediatico offerto sull’argomento, ne’ la collocazione ed il dimensionamento della “prigione”, incompatibili per un animale abituato a vagare quotidianamente sulle montagne delle Alpi centrali. E' evidente che il reinserimento di predatori in territori dai quali, irresponsabilmente, erano stati eliminati, comporta ovviamente anche un atteggiamento diverso di chi usa quei territori per attività economiche o ludico-ricreative: agricoltori e pastori, escursionisti e cacciatori. Del resto, in Alto-Adige i pastori hanno convenuto sull'opportunità di riutilizzare i cani addestrati per la sorveglianza, così come appare ragionevole pensare che la notte le greggi vengano ricondotte in recinti assai più “difendibili” e i pochi pollai ai margini del bosco siano costruiti un po' meglio e magari protetti con sistemi di sorveglianza automatica (bastano pochi euro per installare qualche sensore che fa scattare una sirena o apparecchi simili). Se anche queste precauzioni si fossero dimostrate inutili allora, più che a rinchiudere l'orso occorreva valutare l'opportunità di restituirlo ai territori dai quali era stato prelevato e non ridurlo all’oggetto della curiosità di centinaia di persone che non sanno distinguere un animale in carne ed ossa da un cartone animato. Nonostante gli eventi degli ultimi giorni il Progetto LIFE-Ursus ha avuto comunque ampio successo dal punto di vista naturalistico e riconoscimenti scientifici in ambito internazionale. Questo va anche a merito del personale della Provincia autonoma di Trento e del Parco Adamello-Brenta che con passione e competenza ne ha seguito tutte le fasi. A questo punto, dopo la reclusione forzata di Jurka e dopo l’uccisione dell’orso “Jj1-Bruno” avvenuta in Baviera sono venuti materialmente a mancare due esemplari al processo di reintroduzione dell’orso bruno in Trentino e nelle Alpi centrali: sarebbe dunque utile provvedere a reintegrare gli esemplari presenti sul territorio, con il prelievo dalla Slovenia di due nuovi esemplari, un maschio in sostituzione di Bruno (un nuovo esemplare maschio garantirebbe anche una varietà cromosomica ai futuri orsi del Trentino, altrimenti in gran parte discendenti da un unico o da pochi esemplari) ed una femmina in sostituzione di Jurka. Sempre in attesa che Jurka salti il recinto: forza Jurka! Ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. a valutare con il personale tecnico e scientifico che ha gestito tutte le fasi del Progetto LIFE-Ursus l’opportunità di prelevare in Slovenia due nuovi esemplari – un maschio ed una femmina – da rilasciare in territorio trentino in sostituzione di Jurka e Bruno. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda |
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